Ezio Gianola '89: Stile, Velocità e Cuore in 125cc
- Evan Deciren
- 5 days ago
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Updated: 3 days ago
Tutti conoscono Valentino Rossi, Max Biaggi, Loris Capirossi. Sono i nomi che rimbalzano ancora oggi tra video YouTube e storie Instagram, con caschi celebrativi e libri in prima fila nelle librerie. Ma prima del Motomondiale dei social, prima dei meme e delle live, c'era un’Italia che accendeva la TV la domenica mattina solo per vedere i 125cc sfrecciare. E tra quelle carene, rombi di motori a due tempi e telecronache graffiate dall’emozione, c’era un ragazzo con lo sguardo serio e le idee chiare: Ezio Gianola.
Chi era Gianola? Era uno di quelli che correvano per la vittoria ma parlavano poco, uno che nella stagione 1989 portò la sua Honda RS 125 R del Team Pileri ai limiti del sogno, duellando con la classe, il coraggio e un pizzico di follia. Era l’epoca di Fausto Gresini, Luca Cadalora, ma chi, come me, aveva la passione scritta nel DNA, teneva in camera i poster di Ezio Gianola, non per moda, ma perché rappresentava l’essenza pura della velocità.
Nel Campionato del Mondo 125cc del 1989, Gianola si impose subito come protagonista: una vittoria, cinque podi, terzo posto finale in classifica generale a soli cinque punti dal titolo. Ma non era solo questione di risultati. Era stile, era tecnica, era quel modo di piegare la moto che sembrava disegnare traiettorie con la matita. Le sue battaglie con Hans Spaan e Àlex Crivillé rimangono tra le più intense mai viste in una ottavo di litro.
"Quella vittoria rimane una delle più grandi soddisfazioni della mia carriera" - Ezio Gianola
E quella vittoria, storica, arrivò proprio lì dove nessuno se l’aspettava.
Le durissime gomme Michelin erano ostiche da “masticare”, specialmente l’anteriore, ma Gianola seppe portarle al limite dell’aderenza, guidando la sua Honda 125 come nessun altro. Il suo primo trionfo del 1989 fu una vera impresa: vinse a Suzuka, davanti ai vertici giapponesi che sognavano la vittoria di un connazionale. Ezio fu il primo italiano a vincere un Gran Premio in Giappone, affrontando colossi come JJ Cobas, Derbi, Aprilia e le stesse RS 125 R di Honda.
Con buoni piazzamenti raccolti in Australia e Spagna, Gianola si presentò all’appuntamento di Misano con fame di vittoria. Il GP delle Nazioni, in quell’anno disputato nel senso antiorario originale del Santamonica, rappresentava un’occasione unica: “L’impresa giapponese fu grandiosa – ricorda Ezio – ma io volevo di più. Le Michelin erano sassi, difficili da leggere, ma con una guida tutta mia e lavorando sulla forcella, mi giocai tutto anche lì”.
Misano non fu solo una gara, fu una battaglia tecnica e di intuizione. Ezio, grazie alla collaborazione con Mario Ciamberlini, mise in atto due modifiche geniali: invertì la scalata del cambio e bloccò il freno posteriore, per adattarsi meglio alle pieghe estreme del tracciato. Una scelta rivoluzionaria per l’epoca, che gli permise di guadagnare decimi preziosi a ogni cambiata.
E poi arrivò la domenica, con il pubblico in delirio. In lotta serrata con Hans Spaan, Gianola preparò la mossa finale alla Brutapela: finse un ingresso lento per rallentare l’avversario e poi spalancò il gas, tagliando il traguardo da vincitore. “Lo beffai per un’inezia – racconta oggi – e uscii da Santamonica da leader della classifica. Anche se poi, per via delle gomme e delle scelte tecniche, non riuscii più a salire sul gradino più alto, quella vittoria rimane una delle più grandi soddisfazioni della mia carriera”.
Ed è proprio a quell’anno che ho voluto dedicare un poster da collezione. Non un semplice disegno, ma un tributo illustrato ispirato ai fumetti franco-belgi, pensato per riportare alla luce l’estetica e l’anima di un’epoca che sembra lontana, ma che pulsa ancora forte.
Il poster "Ezio Gianola | 1989 | 125cc Championship" cattura l’energia e l’eleganza di quella stagione leggendaria.
Al centro, Gianola in piega con la sua Honda RS 125 R del Team Pileri, la livrea bianca decorata dal tricolore, mentre sfreccia su asfalto e memoria. Intorno, tavole grafiche monocromatiche raccontano la tensione del mondiale, lo stile da fumetto d’autore, come fosse una tavola uscita da un albo di Michel Vaillant. È un omaggio visivo, potente e raffinato, pensato per chi sa che il motociclismo è anche arte, cultura e identità.
Se sei un appassionato di moto d’epoca, del Motomondiale anni ’80, se vuoi riscoprire l’anima vera della classe 125, questo è il momento giusto per appendere alla tua parete un frammento di storia. Perché certi eroi non vanno dimenticati. Vanno celebrati.
Ezio Gianola non ha mai avuto bisogno di parole. La sua moto parlava per lui. E nel 1989, parlava come una poesia a 12.000 giri.
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Nota: parte dell'intervista a Ezio Gianola è stata ripresa da un articolo di Mirko Colombi | 2021 Moto Sprint
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